mercoledì 5 novembre 2008

Il sogno americano


"In America «nulla è impossibile» e chi ancora non è convinto, non ha che da guardare al nuovo presidente eletto degli Stati Uniti." (dal discorso tenuto a Chicago appena dopo l'uscita dei risultati)
Oggi e' un giorno che sicuramente restera' nella storia: gli Stati Uniti hanno eletto un presidente di colore. Al di la' di tante considerazioni sui due candidati (sulla storia recente che ha sicuramente favorito chi stava all'opposizione e sfavorito un candidato che probabilmente era meno cattivo di come lo si e' voluto dipingere...) un commento e' obbligatorio: oggi si celebra ancora, e in modo fragoroso, la realizzazione del sogno americano. Obama e' un uomo venuto quasi dal nulla (figlio di un pastore!), che studia per fare l'avvocato e di colpo si trova politico, senatore, Presidente degli Stati Uniti d'America.


Quest'estate ho visitato a Memphis il National Civic Right Museum, il museo per i diritti civili, sorto sul luogo (il Lorraine Motel) il cui nell'aprile del 1968 venne ucciso Martin Luther King. Ammetto che ero abbastanza ignorante sull'argomento, e ne sono uscito con un certo sconvolgimento interiore: la lezione e' che certi cambiamenti, apparentemente irraggiungibili, possono essere ottenuti solo dal basso, con il contributo di tante persone semplici ma impegnate, disposte a tutto pur di combattere la propria giusta battaglia.

Bene, la lezione che oggi ci regalano gli Stati Uniti e' ancora una volta questa: solo 40 anni dopo quell'omicidio, un presidente nero e' stato eletto alla Casa Bianca. Ancora una volta, abbiamo qualcosa da imparare dagli Stati Uniti.
In bocca al lupo, Barack Obama!

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