mercoledì 27 maggio 2009

io AMO Internet!

Se oggi mi chiedessero a quale strumento di comunicazione non potrei mai rinunciare fra giornali, radio, tv e internet, io, che di comunicazione vivo, non avrei dubbi. Internet.
La potenza del mezzo è ineguagliabile. Racchiude insieme le potenzialità della radio, della tv e della stampa. Aggiunge a tutto questo la ricerca personalizzata, con archivi praticamente infiniti e velocità di risposta supersoniche. E soprattutto, ora che c’è il web 2.0, aggiunge in tempo reale il feedback di chi sta dall’altra parte, consentendo l’avvio di una conversazione. Un dialogo. Da pari a pari. Peer to peer. Che altro volere?
Internet poi, in quanto piattaforma di comunicazione, anzi, “la più grande piattaforma di comunicazione che l’umanità abbia mai avuto” come dice Cory Doctorow, è una straordinaria opportunità per l’economia:
per le aziende e i consumatori perchè migliora i servizi, migliora i prodotti, e fa un miracolo, riduce insieme i costi e i prezzi aumentando i profitti.
e per i privati, perché consente di cercare lavoro ovunque, mettendosi in vetrina o entrando in contatto senza la classica lettera imbustata; ma consente anche di inventarselo, un lavoro. Non bisogna sapere di informatica per inventarsi un servizio nuovo da fare con la rete. Aprire un negozio virtuale è molto più facile e meno costoso che con un negozio reale.
Ma anche qui, la differenza fra reale e virtuale io non la vedo più da tempo. Sono reali tutti e due. Solo che il secondo ha molto più futuro.
Internet, lo dico sapendo come suoni roboante e quindi eccessivo, è un patrimonio dell’umanità.
Se oggi dovessi buttare giù i punti di un manifesto, come qualche amico che mi sopravvaluta mi suggerisce di fare, inizierei così
Internet è un patrimonio dell’umanità.
Dovrebbe occuparsene l’Unesco per tutelarla.
Internet è la speranza di parlarsi e capirsi fra popoli lontani, superando odi e pregiudizi,
Internet è la possibilità di uscire dalla povertà per i paesi in fondo alle classifiche di reddito, grazie a nuovi modelli di business.
Internet è l’obiettivo di una democrazia più giusta e partecipata per tutti.
Ma oggi internet in Italia è visto come una minaccia e non come una risorsa. Un pericolo e non una opportunità di crescita.
E’ il luogo della pornografia, della pedofilia, dove stanno i gruppi di mafiosi e quelli che vogliono uccidere Saviano. E’ un posto di pirati che beffano il diritto d’autore facendo saltare le aziende discografiche, editoriali e cinematografiche.
Non sto esagerando. Per la politica italiana questo è oggi internet. E lo stesso vale per la comunicazione. Oggi per fare notizia su internet devi parlarne male. Annunciare un provvedimento restrittivo, punitivo. Inventare un allarme sociale.
Chiudo con una frase che ho letto in una intervista un paio di mesi fa: “La più grande invenzione del secolo scorso? E me lo chiede? Internet”. Non lo ha detto un pericoloso blogger o un pirata, ma Rita Levi Montalcini.
P.S.: questo testo non e' assolutamente farina del mio sacco, l'ha scritto Riccardo Luna, direttore della rivista Wired Italia (neonata propaggine italiana della ben piu' famosa e storica rivista americana), che io ho preso da qui.

mercoledì 20 maggio 2009

diplomazia?

"Carissimo XXX, purtroppo non possiamo azionare il condizionatore fino al giorno 28 /05/2009 in cui abbiamo programmato la manutenzione e il riavvio del sistema di trattamento aria in regime estivo .Pertanto Ti chiediamo di attendere ancora qualche giorno poichè non riusciamo a eseguire ciò che ci chiedi ,in quanto è quella la data di possibile intervento delle ditte coinvolte .In attesa di ciò ,Ti chiedo di non fare e dare disposizioni per non compromettere gli accordi con le imprese interessate.
Grazie e con viva stima"

A me questa sembra tanto un'intimidazione nello stile della mafia... e intanto io sto al lavoro con 30 gradi.
ma vaff!

giovedì 7 maggio 2009

E' la dura legge del gol...

Certo, e' il bello del calcio: tu domini una partita (in cui tutti di davano sfavorito), segni subito e sbagli un paio di volte il raddoppio, ma soprattutto non lasci nemmeno un tiro in porta agli avversari. E poi, al terzo minuto di recupero, prendi il gol che ti condanna alla sconfitta e all'eliminazione. Nulla da eccepire, quante volte e' capitato... E' sicuramente uno dei motivi per cui questo sport appassiona tanto.
Nulla da eccepire, se non fosse che alla squadra che ha perso sono stati negati almeno 2 rigori sacrosanti (+ altri 2 dubbi, su uno dei quali io non avrei avuto dubbi). Anche questo fa parte del gioco, e sono sicuro che l'arbitro vichingo, che gia' mi aveva fatto alterare piu' volte in passato (ma allora ero parte in causa, quindi potenzialmente non obbiettivo... ma ieri sera volevo solo godermi una bella serata di calcio - del tipo "divano, partita in tele, birra fredda in mano" - in ogni caso, appena l'ho visto ho pensato "ah questo e' quello che non fischia un rigore nemmeno se sparano ad un giocatore in area", e temo di essere stato tremendamente profetico), dicevo, sono sicuro che l'arbitro vichingo era in buona fede, semplicemente e' assolutamente inadatto ad arbitrare ad alto livello: lo pensavo prima, ne sono sicuro adesso.
Tre considerazioni:
  • il Chealsea si sta avviando, dopo il drammatico epilogo(sportivamente parlando) della finale dell'anno scorso (e dopo le 5 semifinali in 6 anni, senza nessuna coppa), a diventare icona tragica del calcio internazionale.
  • quanta pena ho provato per quel bambino in lacrime, inquadrato alla fine della gara sugli spalti... si', mi ci sono immedesimato parecchio...
  • complimenti vivissimi a Lampard e Drogba (su cui mi sto fortemente ricredendo), che partita fantastica hanno fatto. Come mi piacerebbe vederli in neroazzurro!