giovedì 30 ottobre 2008

autunno...

Autunno, periodo di proteste… Autunno, periodo di riforme. Possono andare d’accordo queste cose? Certo che si: dove c’e’ riforma, ecco la protesta. Il tema in questo periodo e’ la scuola, e si va dalle elementari fino alle università.
Io non entro nel merito delle elementari e del maestro unico, riforma della quale non conosco i dettagli e su cui non mi sento quindi preparato per fare commenti (ma quelli che protestano, lo sono tutti?).
Per quanto riguarda le università, pero’, una mia idea ce l’ho. Ieri ho sentito in particolare che uno dei punti principali su cui verte la protesta, oltre alla cronica riduzione di fondi, e’ che questa riforma porterebbe alla privatizzazione di alcune università, con il conseguente (possibile ma non automatico) aumento delle rette. Ora, obiezione numero 1: la riforma introduce la possibilità, da parte delle aziende private, di finanziare le università; e la strada prima della privatizzazione mi sembra ancora lunga. Inoltre, il fatto che capitali privati entrino nelle università dovrebbe semplicemente aumentare le risorse a disposizione di queste ultime, a totale compensazione di quanto in precedenza proveniente dallo Stato. Certo che questo pero’ avverrà solo negli atenei effettivamente validi, a svantaggio di quei baroni tanto criticati (a parole) che occupano le loro posizioni senza merito… e a me questo non sembra un punto negativo!
Obiezione numero 2: dove vanno a studiare gli studenti italiani meritevoli che emigrano all’estero? Nelle migliori università straniere, spesso americane. E guarda caso, le migliori università straniere sono quasi tutte private, o quasi interamente finanziate da privati… L’esperienza dimostra che l’eccellenza si raggiunge soprattutto con fondi privati, e gli studenti italiani non si fanno problemi ad andare a studiare all’estero in atenei privati. Ma in Italia no, bisogna protestare!
Un ultimo piccolo commento: trovo veramente triste che la politica, intesa come ideologia fine a se stessa, come presa di posizione punto e basta, sia entrata cosi’ prepotentemente anche nella scuola: sono fermamente convinto che la maggioranza di chi protesta (per carita’, non tutti) lo fa senza conoscere nel merito le ragioni, semplicemente perche’ la riforma proviene da una parte politica che ha un colore diverso dal proprio. E d’altro canto, chi fa le contro-proteste e difende la riforma lo fa per contrastare chi sta scioperando. Credo che questo sia veramente triste, a maggior ragione in un periodo in cui le cose vanno abbastanza male per tutti, in un periodo in cui dovremmo sentirci tutti sulla stessa barca e remare nella stessa direzione per alleviare le difficoltà…

venerdì 24 ottobre 2008

io ascolto TUTTO ESAURITO!!!


Nella settimana "dell'orgoglio", anch'io voglio fare pubblicita' al programma che mi fa compagnia, appunto, su e giu' per la bassa! Ogni mattina su Radio105, il Capitano e tutta la sua cumpa di pazzi mi tengono sempre compagnia nel lungo viaggio verso il lavoro: e devo confessare che anche grazie a loro non e' mai un viaggio uguale agli altri! Soprattutto, io apprezzo da matti gli sfoghi "semi-seri" del Capitano, quando si infervora per qualche argomento di attualita' e parte in un monologo di alcuni minuti, in barba alla programmazione radiofonica e al cosiddetto politically correct.
Poi ieri mattina hanno trasmesso in diretta una cosa molto particolare, che mi ha indubbiamente colpito: il pianto in diretta di una bambina appena nata (in collegamento con un ospedale milanese, dove una ragazza che lavora in radio aveva appena dato alla luce la piccola Ylenia)! Beh, devo dire che e' stata una cosa molto emozionante, un momento di vita vera che difficilmente lascia indifferenti...

Beh, che dire... A COLACIOOONEEEEEE!!!

martedì 14 ottobre 2008

Blog Action Day 08

Oggi e' il Blog Action Day 2008: una giornata nata per sensibilizzare il mondo su un tema sociale particolarmente importante, in cui i blogger che intendono partecipare devono postare un intervento sul tema. Quest'anno il tema e' la poverta' (l'anno scorso, tanto per fare un altro esempio, era la mancanza d'acqua in molte zone del nostro pianeta).
Cosa si puo' dire sulla poverta' nel mondo? Beh, innanzitutto io credo che la domanda piu' corretta sia "cosa si puo' fare per combatterla?"
Certo, se lo sapessi probabilmente non sarei qui... Il vero problema della nostra societa' secondo me e' la facilita' con cui tutti noi ignoriamo i problemi: ma non nel senso che non sappiamo che ci sono, molto piu' semplicemente facciamo finta che non esistano. E questo vale per i problemi della nostra societa' (criminalita', droga per citarne alcuni), figuriamoci per i problemi di chi e' lontano da noi (e tra questi la poverta' di certe aree del mondo).
Ben venga quindi un'iniziativa di sensibilizzazione: gia' il fatto di parlarne e' positivo. Se poi questo porta ad un'assunzione di responsabilita' da parte di tutti, meglio ancora!

Un piccolo aneddoto: ultimamente ho conosciuto un "ragazzo" senegalese (ho messo le virgolette perche' tutti gli danno 30 anni, in realta' ne ha 52!) che vive in Italia da qualche anno, lontano dalla famiglia (moglie e 3 figli sono in Africa) alla quale manda tutti i suoi guadagni (lavora nel magazzino di una macelleria per la grande distribuzione). La cosa che mi ha colpito di piu' (oltre al fatto che vive lontano dai suoi cari per aiutarli a vivere meglio, perche' in Italia non riuscirebbe a mantenerli) e' la disponibilita' che ha dimostrato nei nostri confronti quando avevamo bisogno di aiuto: tutte le volte che c'e' da fare un lavoro pesante, lui e' presente. E questo anche se si tratta di lavorare in oratorio (luogo non abitualmente frequentato da persone di religione islamica).
Lui secondo me fa molto per sconfiggere la poverta'. E noi?


martedì 7 ottobre 2008

Servizio di rottamazione dei PC

Come ho appreso dal blog di Emanuele, e' attivo un interessante servizio per la rottamazione (anche se sarebbe piu' corretto dire "riciclaggio") dei PC vecchi che un po' tutti noi abbiamo relegato in qualche scatolone e che non sappiamo come eliminare nel modo corretto (per noi ma SOPRATTUTTO per l'ambiente, che non gradisce sicuramente gli ammassi di materiale elettronico riversati dove capita). Oltretutto, l'iniziativa e' lodevole perche' il materiale recuperato viene controllato (e se possibile riparato) per poi essere donato a enti di beneficienza e volontariato, oppure a scuole che ne hanno fatto richiesta. Bello, no? Fai del bene a qualcuno, e in piu' salvaguardi l'ambiente...
Per partecipare e' molto semplice: basta collegarsi al sito http://www.mar.partners.extranet.microsoft.com/MARDirectoryByLoc.aspx?RegionCode=EMEA (indirizzo valido per la zona Europe, Middle East and Africa), cercare il proprio Paese nell'elenco e trovare l'indirizzo della societa' piu' vicina a casa.

Sempre per quanto riguarda la raccolta "differenziata", da elogiare anche l'iniziativa della HP, che si accolla le spese di spedizione dei toner esauriti.

Per caso qualcuno conosce iniziative analoghe per quanto riguarda i telefoni cellulari?

mercoledì 1 ottobre 2008

Non tutti gli gnocchi riescono ... col buco!




Con questo post partecipo ad una simpatica ed accattivante iniziativa lanciata nel magnifico blog della bravissima Sigrid, http://www.cavolettodibruxelles.it/2008/09/vi-regalo-una-storia-damore, che consiglio a tutti gli amanti della cucina.

Uno dei ricordi “alimentari” piu’ belli che ho della mia infanzia riguarda gli gnocchi che la nonna mi preparava per il pranzo della domenica. Al sabato sera i miei genitori mi lasciavano dormire da mia nonna, che abitava in un paese vicino al nostro. Lei passava la domenica mattina quasi interamente ai fornelli, per preparare il temibile “pranzo della domenica”. Io solitamente me ne restavo a letto fino a tardi e non partecipavo a questi preparativi, tranne in quelle domeniche in cui il menu prevedeva i fantastici GNOCCHI DELLA NONNA. In quel caso, sveglia presto, e poi giu’ di corsa dalle scale per aiutare la nonna a schiacciare le patate e, soprattutto, ad impasto finito, a fare il buco dentro agli gnocchi, rigorosamente con il dito!
Ancora oggi, quando ordino gnocchi al ristorante, mi resta un briciolo di delusione addosso se mi vedo arrivare un piatto di gnocchi senza il classico buco che nessuna macchina industriale sara’ mai in grado di lasciare…